Cosa fare quando ti senti come un truffatore

Sai cosa succede nella testa quando mi sento un truffatore?

Non sono abbastanza bravo, non so abbastanza cose. Non ho esperienza, non ho credenziali. Non ho autorità.

E se poi se ne accorgono? Cosa diranno di me?

Allora la mente pensa una possibile soluzione rapida.

Provi a mettere una maschera, tipo quelli che vanno dicendo Fake it till you make it.

O quelli che parlano di farsi un personaggio costruito ad hoc, con tanto di pregi e difetti, ma sempre in un’ottica di branding per catturare l’attenzione.

Ma sai che non funziona perché non è vero, non è reale.

Allora mostra la tua storia, mostra persino la tua vulnerabilità.

Faremo ancora esperienza di certi pensieri e di certe emozioni, ma l’importante è saperli gestire (qui la cognitiva comportamentale si fa sentire)

Perché ci sentiamo in questo modo?

Perché pensiamo di dovere essere esperti, di sapere ogni cosa nel minimo dettaglio.

La mente crea la doverizzazione di dover essere qualcuno fatto in un certo modo. Ancora una volta lo spettro della perfezione.

Ma così costruisci solo il tuo inferno mentale.

Sto risolvendo da un po’ con la mediazione, è una nuova relazione con i pensieri.

Sì, in passato ho fatto la cognitiva comportamentale, la tecnica abc e tutto il resto, ma non ha funzionato.

Aspetti della ACT invece basati sull’accettazione hanno più effetto su di me.

Mi accorgo dei soliti schemi che mi attraversano e questo può essere interrotto.

Guardo dentro le sensazioni, dentro il mio corpo, faccio bodyscan.

Ho paura di essere giudicato, ho paura di essere umiliato, ho paura di essere sfidato.

Ho paura di essere solo uno sfigato.

Potrei crederci e non fare più nulla.

E per una giornata particolarmente depressa potrei effettivamente non fare nulla. Posso scegliere anche di fare una pausa. Niente forzature, niente pensiero positivo autoimposto.

Ma domani posso tornare sui miei passi, perché so che ho delle cose da dire, so che posso aiutare.

Dopo aver notato il modello di pensieri mi rilasso. E non si tratta di qualche tecnica di rilassamento progressivo o di meditare.

No, riesco a capire che faccio parte di questo universo e che oltre i miei pensieri c’è solo unità. Cerco qualche video a caso di Marco Guzzi o Piergiorgio Caselli. Sento una grande armonia dentro di me.

Maledette aspettative

Non sei un truffatore. I truffatori non si fanno scrupoli. Non ci pensano nemmeno ai danni che stanno facendo. 

No, ti stai preoccupando inutilmente. Vorresti essere qualcuno che non sei. Qualcuno di successo che sa tutto. Uno arrivato.

Smetti di fingere!

Nemmeno i veri esperti sanno tutto, anche se dal punto del personal brand devono proiettare questa immagine verso gli “inferiori”.

Io sono un tuo compagno di viaggio, condivido quello che faccio, ecco qua.

Un esercizio di scrittura

In futuro potrò condividere tanti esercizi di scrittura introspettiva, ne ho fatti diversi da parte di alcuni autori e forse il blog andrà proprio in quella direzione…

Per ora basta solo scrivere cosa ti passa per la testa per 10 minuti, senza censure.

Puoi provare anche le morning page di Julia Cameron.

Fallo per una settimana e troverai quei schemi ripetitivi.

La mia sincerità: io insegno quello che ho bisogno di imparare.

PS: lettura consigliata, ma non obbligatoria, La trappola della felicità di Russ Harris.

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